mercoledì 14 settembre 2011

San Giovanni Crisostomo e l'omosessualità

“Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi.
I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura.
Ma quando Dio ha abbandonato qualcuno, tutto è invertito! Perciò non solo le loro passioni sono sataniche, ma le loro vite sono diaboliche. Perciò io ti dico che costoro sono anche peggiori degli omicidi, e che sarebbe meglio morire che vivere disonorati in questo modo.
L’omicida separa solo l’anima all’interno del corpo.
Qualsiasi peccato tu nomini, non ne nominerai nessuno che sia uguale a questo, e se quelli che lo patiscono si accorgessero veramente di quello che sta loro accadendo, preferirebbero morire mille volte piuttosto che sottrarvi.
Non c’è nulla, assolutamente nulla di più folle o dannoso di questa perversità”.

Homilia IV, in Epistula Pauli ad Romanos

giovedì 8 settembre 2011

San Bernardino da Siena e l'omosessualità

“Non è peccato al mondo che più tenga l’anima, che quello de la sodomia maladetta; el quale peccato è stato detestato sempre da tutti quelli che so’ vissuti secondo Iddio, (...). La passione per delle forme indebite è prossima alla pazzia; questo vizio sconvolge l’intelletto, spezza l’animo elevato e generoso, trascina dai grandi pensieri agli infimi, rende pusillanimi, iracondi, ostinati e induriti, servilmente blandi e incapaci di tutto; inoltre, essendo l’animo agitato da insaziabile bramosia di godere, non segue la ragione ma il furore. (...) La cagione si è perché ellino so’ accecati, e dove arebbono che hanno alle cose alte e grandi, come quelle che hanno l’animo magno, gli rompe e gli fracassa e riduceli a vili cose e a disutili e fracide e putride, e mai questi tali non si possono contentare. (...) Come de la gloria di Dio ne partecipa più uno che un altro, cos’ l’inferno vi so’ luoghi dove v’è più pene, e più ne sente uno che un altro. Più pena sente uno che sia vissuto con questo vizio de la sodomia che un altro, perocché questo è maggior peccato che sia”.

Predica XXXIX, in Prediche volgari, pp. 896-97 e 915